Padre vittima di un incidente: risarcimento possibile anche per il figlio piccolo e per quello non ancora nato

Il danno parentale è un danno non patrimoniale che può essere a massime di comune esperienza, dato che l’esistenza stessa del rapporto di parentela fa presumere la sofferenza del familiare

Padre vittima di un incidente: risarcimento possibile anche per il figlio piccolo e per quello non ancora nato

Illogico pretendere prove più dettagliate per accogliere la pretesa risarcitoria avanzata da figli di giovanissima età di un uomo che ha riportato gravissime ripercussioni a seguito di un incidente stradale. Nello specifico, viene censurata la tesi secondo cui è necessaria l’allegazione di concrete voci di danno per i figli solo in ragione della loro età all’epoca dell’incidente subito dal padre, cioè appena 4 anni per il figlio più grande mentre il secondo figlio era ancora nel grembo materno. Per fare chiarezza, e spazzare via ogni dubbio, i giudici sottolineano che è stata ritenuta sussistente, in via presuntiva, una interiore sofferenza morale soggettiva meritevole di risarcimento in riferimento al fratello non convivente dell’uomo vittima dell’incidente. I giudici ribadiscono che il danno parentale si configura anche in presenza di mera lesione del danno da perdita del rapporto parentale e che esso rappresenta un peculiare aspetto del danno non patrimoniale e consiste non già nella mera perdita delle abitudini e dei riti propri della quotidianità, bensì nello sconvolgimento dell’esistenza, rivelato da fondamentali e radicali cambiamenti dello stile di vita, nonché nella sofferenza interiore derivante dal venir meno del rapporto e dall’inevitabile atteggiarsi di quel rapporto in modo differente. E, ragionando sempre in questa ottica, i giudici aggiungono che il danno parentale è un danno non patrimoniale iure proprio del congiunto, danno che può essere allegato e dimostrato ricorrendo a presunzioni semplici, a massime di comune esperienza, al fatto notorio, dato che l’esistenza stessa del rapporto di parentela fa presumere la sofferenza del familiare. (Ordinanza 4571 del 14 febbraio 2023 della Corte di Cassazione)

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