Via libera al ‘fondo cassa’ per rimediare alle morosità di alcuni condòmini

Può rivelarsi legittima la delibera con cui è stato istituito un ‘fondo cassa’ pur in assenza del consenso di tutti i condòmini. Necessario però che alla base di tale decisione vi siano precisi motivi d’urgenza

Via libera al ‘fondo cassa’ per rimediare alle morosità di alcuni condòmini

I giudici osservano che, normativa alla mano, non è espressamente prevista la possibilità di costituire un fondo cassa’ condominiale per far fronte ai problemi di liquidità determinati dal mancato pagamento delle quote da parte dei condòmini morosi. Ciò nonostante, non è raro che gli amministratori di condominio propongano all'assemblea di approvare un fondo cassa speciale, finanziato dai condomini in regola coi pagamenti mirato a far fronte alla scarsa liquidità causata dal mancato versamento delle quote condominiali da parte dei condomini morosi. Si tratta, in sostanza, di un fondo straordinario destinato a far fronte alla procedura per il recupero dei crediti, cui l'amministratore è tenuto per la riscossione forzosa delle somme dovute, e che rappresenta una sorta di prestito che verrà restituito nel caso di recupero di quanto dovuto dal debitore moroso. Per quanto concerne poi il quorum necessario per la legittima approvazione del fondo cassa’, è sufficiente, trattandosi di una misura di urgenza, che la delibera sia adottata, in seconda convocazione, con la maggioranza semplice, ossia con un valore millesimale pari ad un terzo del valore dell'edificio, che sia rappresentato dalla maggior parte dei condòmini presenti in assemblea. (Sentenza del 16 maggio 2023 del Tribunale di Roma)

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