Cane morde una persona: condannato il padrone che non riesce a tenerlo a bada

I giudici pongono in evidenza la necessità dell’uso del guinzaglio e della museruola, a maggior ragione, poi, di fronte a un animale di razza pericolosa

Cane morde una persona: condannato il padrone che non riesce a tenerlo a bada

Colpevole il proprietario che non riesce a tenere a bada il suo cane, a maggior ragione, poi, se l’animale è di razza pericolosa. Conseguente, quindi, la condanna per il reato di lesioni personali colpose, una volta accertati i danni provocati dal quadrupede con un morso a una persona. Respinta la linea difensiva mirata a sostenere che non è emersa, da parte del proprietario del cane, alcuna violazione di regole di attenzione e a porre in evidenza tre dettagli: il cane era al guinzaglio ed il proprietario aveva la museruola in mano; il cane conosceva da tempo la persona offesa, senza che mai vi fosse stato alcun incidente; l’aggressione era stata determinata da una circostanza abnorme, posto che la persona offesa aveva colpito il cane con una scopa. Questa ricostruzione viene però respinta dai magistrati, i quali confermano la condanna del proprietario del cane, ritenendone palese la responsabilità colposa collegata al danno cagionato dall’animale in custodia. Ciò perché il cane è di razza pericolosa, con conseguente necessità dell’uso del guinzaglio e della museruola. Inequivocabile, poi, la ricostruzione dell’episodio, poiché la persona offesa è stata aggredita mentre si trovava per strada, intenta a spazzare con un bastone, e ciò vale a dimostrare, secondo i giudici, che il proprietario non ha avuto alcuna capacità di tenuta del cane, le cui reazioni sono imprevedibili per natura ed impongono per ciò l’apprestamento di tutte le possibili cautele in prossimità di persone terze. (Sentenza 46108 del 6 dicembre 2022 della Corte di Cassazione)

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