Corteo in città, bus bloccato e passeggeri costretti a proseguire a piedi: è interruzione di pubblico servizio

Inequivocabili le conseguenze provocate dalla condotta tenuta dall’esponente anarchico che ha guidato il corteo

Corteo in città, bus bloccato e passeggeri costretti a proseguire a piedi: è interruzione di pubblico servizio

Il corteo in città impone lo stop all’autobus, che non può proseguire la propria marcia, e obbliga i passeggeri a scendere dal mezzo pubblico e a proseguire a piedi. Sacrosanto parlare di interruzione di pubblico servizio. Condanna definitiva per un esponente anarchico che ha capeggiato due differenti raduni NO TAV con relativi cortei e strade bloccate dai manifestanti. I magistrati sottolineano che la normativa penale sanziona non solo la condotta che ha comportato l’interruzione del servizio pubblico, bensì anche il comportamento che ha inciso semplicemente sul regolare svolgimento del servizio pubblico. E in questa ottica è quindi rilevante un’alterazione anche temporanea del servizio, a patto, però, che essa rivesta un’oggettiva significatività. Di conseguenza, non è sanzionabile la condotta che si risolve nell’interruzione o nell’alterazione della regolarità di un singolo atto senza incidere in modo apprezzabile sulla funzionalità complessiva del servizio. Nella vicenda presa in esame sono palesi le conseguenze provocate dalla condotta tenuta dall’esponente anarchico, tanto da impedire la circolazione dei mezzi pubblici e da costringere i passeggeri di un autobus di linea a scendere dal veicolo per proseguire a piedi. (Sentenza 22783 del 10 giugno 2022 della Corte di Cassazione)

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