Impugnativa di una delibera: il condòmino deve provare un interesse concreto e rilevante

Insufficiente il richiamo ad un interesse astratto del condòmino alla legalità e alla correttezza della gestione comune

Impugnativa di una delibera: il condòmino deve provare un interesse concreto e rilevante

A fronte della impugnativa di una delibera condominiale, oltre l'aspetto concernente la rilevanza della domanda proposta, a pesare è un dettaglio non secondario: il condòmino che contesta il provvedimento assembleare deve avere un interesse ad agire concreto e rilevante per la dichiarazione di invalidità dell'atto collettivo oggetto dell'azione. In altri termini, il condòmino che intenda impugnare una delibera condominiale, per l'assunta erroneità della ripartizione delle spese, deve dimostrare di avervi un concreto interesse. E tale interesse presuppone la sussistenza di un apprezzabile personale pregiudizio, in termini di mutamento della propria posizione patrimoniale, derivante al condòmino dalla deliberazione impugnata. Di conseguenza, l'impugnazione della delibera condominiale non può essere fondata su un interesse astratto del condòmino alla legalità e alla correttezza della gestione comune. Invece, è necessario che il condòmino che impugna la delibera sia portatore di un interesse concreto e rilevante al suo annullamento, correlato alla posizione di vantaggio effettivo che dalla pronunzia di annullamento può derivargli. (Sentenza del 21 aprile 2023 del Tribunale di Taranto)

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