Installazione dell’ascensore: possibile ignorare la normativa sulle distanze
L’unico limite da tenere presente è invece quello relativo all’uso della cosa comune nello stabile

Possibile installare l’ascensore in Condominio, anche nel cortile comune, senza dovere necessariamente rispettare la normativa sulle distanze. Ciò perché, a prescindere dal fatto che ci sia un disabile nel fabbricato, l’installazione dell’impianto dell’ascensore mira ad eliminare le barriere architettoniche e a realizzare un principio di solidarietà condominiale, anche al fine dell’ordinato svolgersi di quella convivenza che è propria dei rapporti condominiali. Di conseguenza, l’unico limite che occorre considerare è quello dell’uso della cosa comune. Invece la normativa sulle distanze non va presa considerazione e può essere disapplicata. Il caso preso in esame dai giudici riguarda un Condominio in cui la maggioranza delibera l’installazione di un ascensore all’interno dell’edificio. In particolare, secondo il progetto approvato, l’impianto ha la propria collocazione nel cortile comune. Secondo le comproprietarie degli immobili posti al pian terreno, e in quel momento destinati ad attività commerciali, la scelta del consesso è stata però illegittima, poiché la struttura rischia di essere troppo a ridosso di questi cespiti e, nello specifico, all’area dove questi caricano e scaricano le merci dall’interno del cortile. Invece, ribattono i giudici, assume rilievo l’uso della cosa comune, cioè, nello specifico, il cortile condominiale del fabbricato e oggetto di parziale occupazione da parte dell’ascensore. E questo è l’unico limite che l’installazione dell’ascensore deve rispettare. (Sentenza dell’8 giugno 2022 del Tribunale di Napoli)