La domanda risarcitoria può essere proposta nei riguardi di un singolo condomino

Nel caso di danni che originino da parti condominiali, la Corte di Cassazione conferma l’applicabilità del principio di solidarietà.

La domanda risarcitoria può essere proposta nei riguardi di un singolo condomino

Gli attori hanno chiesto all'autorità giudiziaria di dichiarare la responsabilità della condomina (Azienda Unità Sanitaria Locale) per i danni subiti a causa di infiltrazioni d'acqua nell'immobile di loro proprietà, adibito a attività commerciale di abbigliamento. Ritenevano infatti, che le infiltrazioni fossero causate dai problemi strutturali dell'edificio sovrastante e dalle parti dell'edificio di competenza esclusiva dell'Ente convenuto.

L'Azienda, Unità Sanitaria Locale, proprietaria del sottotetto, aveva il controllo esclusivo della parte sovrastante gli immobili degli attori, nella cui porzione era unicamente sorvegliabile lo stato delle travi ivi ubicate.

Nella causa, l'AUSL contestava la richiesta, sostenendo che la responsabilità spettava al "ente condominio".

Inizialmente, il Tribunale accolse la richiesta di risarcimento; successivamente, la Corte territoriale riformava la sentenza, ritenendo che l'ente convenuto non fosse il soggetto legalmente responsabile. Contro questa decisione, gli attori fecero ricorso in Cassazione, sostenendo che i danni potevano essere richiesti anche nei confronti di singoli condomini, secondo l'art. 2055 c.c.

La Corte di Cassazione ha chiarito che la legittimazione passiva è un requisito processuale fondamentale, che implica la correlazione tra il soggetto chiamato a rispondere e il presunto responsabile del danno. Nel caso in esame, la Corte d'appello aveva commesso un errore nel non riconoscere la responsabilità della parte convenuta nel processo.

La Corte ha sottolineato che, a differenza delle obbligazioni pecuniarie dove la responsabilità è parziale, nel caso di danni causati dalle parti condominiali, l'art. 2055 c.c. prevede la solidarietà tra i condomini. La responsabilità per i danni derivanti da parti comuni è quindi condivisa tra loro.

Inoltre, la Corte di Cassazione ha stabilito che la responsabilità da custodia richiede l'individuazione di soggetti responsabili, che non possono essere né il condominio, né il suo amministratore, ma solo i singoli condomini poiché hanno il controllo effettivo dei beni comuni.

In conclusione, la Corte territoriale ha errato nell'escludere la responsabilità della condomina AUSL nei danni subiti. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso e rinviato il caso alla Corte d'appello per una nuova valutazione, confermando che in caso di azione legale da parte di un singolo condomino per danni derivanti da parti comuni, la richiesta di risarcimento può essere indirizzata a un singolo condomino e non necessariamente all'intero condominio.

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