La regolarità contabile non basta a legittimare il bilancio approvato in assemblea
Decisiva, nel caso specifico, l’assenza di documenti utili ad esprimere dati relativi a situazione patrimoniale, fondi disponibili ed eventuali riserve e che siano espressi in modo da consentire una immediata verifica

Stop al bilancio approvato in assemblea se, pur non emergendo particolari irregolarità dal punto di vista contabile, vi è una palese mancanza di chiarezza informativa, soprattutto relativamente ai singoli condòmini ed ai rapporti coi terzi. Nel caso specifico, preso in esame dai giudici e relativo all’azione giudiziaria con cui i comproprietari di un appartamento hanno impugnato alcune delibere di approvazione di bilanci di esercizio in corso e di esercizi precedenti, si è appurata l’assenza di documenti che esprimano dati relativi a situazione patrimoniale, fondi disponibili ed eventuali riserve e che siano espressi in modo da consentire una immediata verifica. Più precisamente, il rendiconto non contiene alcun dato sulla situazione patrimoniale del condominio, né un registro di cassa sui movimenti in entrata e in uscita né un riepilogo finanziario, mentre non è specificata la situazione fondi e riserve seppur contenente il deliberato l'approvazione anche di gestioni per lavori straordinari. Infine, manca la redazione della nota esplicativa, che avrebbe potuto fornire ai condòmini le giuste spiegazioni, descrivendo, seppur sinteticamente, le singole gestioni, e superare eventuali criticità di chiarezza e comprensione dei rendiconti forniti. Peraltro, l'approvazione di un considerevole numero di bilanci avrebbe dovuto, spiegano i giudici, necessariamente essere accompagnata da specifica nota esplicativa che avrebbe potuto fornire anche un quadro di lettura chiarificatore sulla complessa situazione gestoria dello stabile. (Sentenza del 3 aprile 2023 del Tribunale di Roma)