Lei e lui ubriachi e pronti a far festa: il rapporto sessuale a lei imposto non è meno grave
Confermata la condanna dell’uomo per violenza sessuale. Irrilevante anche il riferimento difensivo alla disinvolta vita sessuale della donna

Impensabile considerare meno grave la violenza sessuale perpetrata ai danni di una donna se quest’ultima e l’uomo che l’ha aggredita erano, in quei drammatici frangenti, entrambi ubriachi e pronti a far festa e vantavano una vecchia conoscenza con un bacio risalente a tre anni prima. Irrilevante, aggiungono poi i giudici, anche il riferimento alla – presunta – disinvolta vita sessuale della donna. Respinta la tesi difensiva, mirata a vedere riconosciuta la minore gravità della condotta tenuta dall’uomo e centrata sul dettaglio costituito dalla accertata condizione di ubriachezza dell’uomo e della donna, presentatasi già alticcia nel locale dove avvenne poi la violenza. Al contrario, secondo i giudici lo stato di ebbrezza della donna va valutato come un elemento di maggiore vulnerabilità. A certificare, infine, la gravità delle azioni compiute dall’uomo è anche la compromissione della libertà sessuale e le conseguenze traumatiche subite dalla donna, la quale ha ben descritto la paura di trovarsi da sola in bagno con l’uomo, senza possibilità di chiedere aiuto, e ha raccontato la necessità di essere seguita da una psicologa dopo il drammatico episodio. (Sentenza 5271 del 10 febbraio 2023 della Corte di Cassazione)