Maltratta la moglie e lei reagisce: confermato il divieto di avvicinamento imposto all’uomo

Illogico richiedere alla persona offesa del reato di maltrattamenti di tenere comportamenti di passività, soggezione, docilità e accondiscendenza e, dunque, di non reazione alle condotte umilianti e violente subite

Maltratta la moglie e lei reagisce: confermato il divieto di avvicinamento imposto all’uomo

Sacrosanto il divieto di avvicinamento imposto all’uomo che maltratta la moglie. Irrilevante il fatto che la donna non sia stata completamente remissiva nei confronti del marito e abbia avuto, anzi, una reazione, concretizzatasi prima nell’affidare ad un investigatore privato l’incarico di pedinare l’uomo e poi nel chiedere il divorzio. I giudici sottolineano i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo. In questa ottica vengono richiamate le dichiarazioni della persona offesa, delle figlie e dei loro fidanzati, dichiarazioni che hanno consentito di accertare che l’uomo, definito da tutti violento ed irascibile, ha usato da sempre nei confronti della moglie, anche approfittando della fragilità di lei, condotte umilianti e sopraffattorie, sotto il profilo fisico e psicologico, con schiaffi, tentativi di strangolamento, spintonamenti, minacce di morte, tanto da avere obbligato, in diverse occasioni, i figli ad intervenire per salvare la loro madre dalle gravi e continuative violenze che ella non aveva, negli anni, mai voluto denunciare. In sostanza, è inequivocabile, secondo i giudici, il comportamento tenuto dall’uomo, comportamento descritto come abitudine familiare, con ciò intendendo una sistematica modalità relazionale sopraffattoria ed umiliante nei confronti della moglie. Privo di logica, poi, la sottolineatura, da parte della difesa, della assenza di un comportamento remissivo e timoroso nei confronti del marito da parte della donna. Anche perché è illogico richiedere alla persona offesa del reato di maltrattamenti di tenere comportamenti di passività, soggezione, docilità e accondiscendenza e, dunque, di non reazione alle condotte umilianti e violente subite. (Sentenza 8729 del 28 febbraio 2023 della Corte di Cassazione)  

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