Overdose di cocaina per una bimba di 8 mesi: genitori colpevoli di omicidio
Irrilevante il mancato accertamento circa le modalità dell’assunzione di sostanza stupefacente tra le mura domestiche

Se tra le mura domestiche una bambina arriva ad ingerire cocaina, è logico ritenere colpevoli i genitori. Se poi quella bambina muore proprio a causa della droga, allora i genitori meritano la condanna per omicidio. Questi i paletti fissati dai giudici, chiamati a prendere in esame il drammatico caso relativo a una bambina di soli 8 mesi morta per overdose di cocaina. I giudici ritengono irrilevante la mancanza di alcuni dettagli nella ricostruzione della vicenda, ossia il mancato accertamento circa le modalità dell’assunzione fatale e il mancato accertamento della durata dell’esposizione alla cocaina. A inchiodare i due genitori, difatti, è l’avere introdotto la cocaina nell’ambiente domestico e il non avere impedito che la figlioletta entrasse in contatto con la sostanza stupefacente. Logico, quindi, ritenerli colpevoli di omicidio colposo. Per i giudici è fondamentale il riferimento all’obbligo di protezione gravante su madre e padre in relazione a tutte le possibili forme di aggressione alla incolumità psico-fisica di una bambina con neanche un anno di vita e del tutto incapace di tutelarsi autonomamente. E in questa ottica l’introduzione della cocaina nell’ambiente domestico va letta come indice di palese gravissima negligenza dei due genitori, soprattutto perché è logico affermare che essi avrebbero evitato la morte della figlioletta se avessero impedito che quest’ultima entrasse in contatto con la sostanza stupefacente. (Sentenza 4935 del 6 febbraio 2023 della Corte di Cassazione)