Prendere di mira la vicina di casa vale una condanna per stalking

Inequivocabile il profondo timore instillato nella vittima, che, difatti, si è decisa, alla fine, ad installare una telecamera di sicurezza ed un piccolo cancello a difesa della propria abitazione

Prendere di mira la vicina di casa vale una condanna per stalking

Pedinare la vicina di casa, farle dispetti – citofonando ripetutamente senza alcuna ragione ma solo per arrecarle fastidio –, aggredirla verbalmente e rivolgerle inequivocabili minacce sono comportamenti che valgono una condanna per stalking. Secondo i giudici ci si trova di fronte a condotte inequivocabili, come testimoniato anche dal profondo timore instillato nella vittima, che, difatti, si è decisa, alla fine, ad installare una telecamera di sicurezza ed un piccolo cancello a difesa della propria abitazione, col chiaro intento di ridurre il potenziale pericolo di un contatto con lo sgradevole vicino di casa. Nello specifico, per dare una lettura chiara dell’intera vicenda, i magistrati hanno sottolineato la ripetitività e la consistenza dei comportamenti dell’uomo, comportamenti che hanno avuto la forza di destabilizzare la donna, costretta addirittura a ricorrere alle cure di uno specialista per il grave stato di ansia prodottosi in lei a seguito dei comportamenti subiti a ripetizione nel corso del tempo. (Sentenza 7825 del 22 febbraio 2023 della Corte di Cassazione)  

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