Viziata da eccesso di potere e perciò nulla la delibera che arreca un pregiudizio all’impianto comune dello stabile

I conseguenti danni hanno imposto la chiusura momentanea dell'esercizio commerciale per permettere l'intervento dell'idraulico e dell'autospurgo. E, in sede di verifica delle cause del problema, il tecnico incaricato dai titolari del locale ha constatato che la causa della fuoriuscita dei liquami era dovuta ad una curvatura a gomito realizzata nel tratto fognario presente nel pozzetto sito all'interno della proprietà di un altro condòmino. A quel punto, però, l'assemblea ha deliberato di rimuovere tale curvatura, stabilendo, tuttavia, che, in caso di nuova presenza di miasmi, si sarebbe provveduto al ripristino della curva a 90 gradi. Per scongiurare questa possibilità, i proprietari del locale allagato hanno impugnato la decisione dei condòmini proprio nella parte in cui aveva stabilito che, in presenza di miasmi, sarebbe stata ricostituita la curva a gomito a 90 gradi (prova di sifonatura), causa della fuoriuscita di liquami nel locale. Per i titolari del locale commerciale, però, la delibera contestata è affetta da vizio di eccesso di potere, tanto da poter ledere i loro diritti di proprietà ed il loro diritto alla salute. E tale visione è ritenuta corretta dai giudici, i quali hanno sottolineato che la presenza della curva a 90 gradi avrebbe potuto favorire la presenza di depositi e residui di rilevanza tale da diminuire la portata massima del collettore di scarico, riducendo l'efficacia dell'impianto nell'evacuazione rapida delle acque reflue e compromettendone il regolare funzionamento. (Sentenza dell’8 maggio 2023 del Tribunale di Roma)